Amato S.*, Lombardi A. M.*, Fioravanti C.*, Gherlo V.*, Salvagni M.*,Cerimele M.*
* ASL ROMA 2
La pandemia di COVID-19 ha messo a dura prova tutti i sistemi sanitari in quanto si è assistito con una rapidità crescente ad un aumento domanda di assistenza sanitaria di pazienti COVID 19 positivi negli ospedali in tutto il mondo. Con l’intensificarsi della pandemia, determinare in tempo reale le conseguenti esigenze di risorse sanitarie (letti, personale, attrezzature) è diventata, di fatto, la priorità chiave per molti Paesi al fine di assicurare le prestazioni sanitarie conformi alle esigenze di salute espresse dalla popolazione.
In Italia la domanda è stata assolta spesso con la riconversione di posti letto esistenti e rimodulazione della offerta sanitaria oppure laddove alle risorse disponibili lo permettessero anche con la apertura di nuovi posti letto dedicati alla assistenza pandemica.La pandemia di COVID-19 ha messo a dura prova tutti i sistemi sanitari in quanto si è assistito con una rapidità crescente ad un aumento domanda di assistenza sanitaria di pazienti COVID 19 positivi negli ospedali in tutto il mondo. Con l’intensificarsi della pandemia, determinare in tempo reale le conseguenti esigenze di risorse sanitarie (letti, personale, attrezzature) è diventata, di fatto, la priorità chiave per molti Paesi al fine di assicurare le prestazioni sanitarie conformi alle esigenze di salute espresse dalla popolazione.
In Italia la domanda è stata assolta spesso con la riconversione di posti letto esistenti e rimodulazione della offerta sanitaria oppure laddove alle risorse disponibili lo permettessero anche con la apertura di nuovi posti letto dedicati alla assistenza pandemica.
Il presente lavoro analizza le cadute rilevate al tempo del COVID nei pazienti e ricoverati nei posti letto a degenza diretta (600 posti letto) di una ASL del Lazio (ASL ROMA 2).
Sebbene i dati di incidenza delle cadute rilevati nei tre presidi siano stati pari al 2,21 ogni 1000 giorni di posto letto occupato e che il dato rilevato sia inferiore rispetto a quelli riportati in letteratura è pur vero che l’aumento della degenza media e la riduzione dell’indice di rotazione del posto letto hanno impattato sui tassi di occupazione che permangono ancora bassi rispetto ai dati di letteratura.
La letteratura scientifica infatti pone in evidenza che in Inghilterra e Galles, il cui servizio sanitario nazionale è molto simile al nostro le cadute dei pazienti in Ospedali con ottimali tassi di occupazione dei posti letto e ottimale tasso di degenza media (pari a 4,5 giorni in Medicina Generale, 3,5 giorni in chirurgia generale, 3 giorni in ortopedia) rappresentino il primo evento sentinella per incidenza e frequenza seppur con una rilevazione del danno molto variabile. La media di cadute è di 6,63 cadute per 1000 giorni di posto letto occupato che equivale a circa 1700 cadute all’anno in un ospedale di 800 posti letto con tasso di occupazione ottimale. Per quanto concerne i danni la letteratura documenta che lesioni fisiche e fratture si manifestano nel 30- 50 % degli eventi e le fratture sono rilevate nel 1- 3% dei casi.
I dati rilevati nella ASL ROMA 2 hanno documentato che nonostante l’aumento del personale dedicato alla assistenza del 15 – 30% , aumento dovuto all’ applicazione dei percorsi COVID e delle attività di compressione del rischio di circolazione del virus tra i pazienti ricoverati, il tasso delle cadute è comunque aumentato del 13, 5% nonostante il permanere degli standard qualitativi e di sicurezza del paziente nelle attività di assistenza, sfatando il paradigma che le cadute possano essere da un sottodimensionamento del personale di assistenza e all’eventuale sovraffollamento dei reparti di emergenza – urgenza.
What factors contributed to the higher incidence rate of in-hospital falls at the time of Covid 19? A paradigm shift?
The COVID-19 pandemic has put a strain on all health systems as there has been a growing rapidity in the demand for health care from COVID 19 positive patients in hospitals around the world. With the intensification of the pandemic, determining in real time the consequent needs for health resources (beds, personnel, equipment) has in fact become the fundamental priority for many countries to ensure health services consistent with the health needs expressed by the population.
In Italy, the demand has often been satisfied with the conversion of existing beds and the remodeling of the healthcare offer or where the available resources allow it also with the opening of new beds dedicated to pandemic assistance.
This work analyzes the falls detected at the time of COVID in patients and hospitalized in direct hospital beds (600 beds) of a Local Health Authority of Lazio (ASL ROMA 2).
Although the data on the incidence of falls recorded in the three centers were equal to 2.21 every 1000 days of beds occupied and that the data recorded are lower than those reported in the literature, it is also true that the increase in average hospital stay and the reduction in the rotation rate of beds had an impact on the still low occupancy rates compared to the literature data.The COVID-19 pandemic has put a strain on all health systems as there has been a growing rapidity in the demand for health care from COVID 19 positive patients in hospitals around the world. With the intensification of the pandemic, determining in real time the consequent needs for health resources (beds, personnel, equipment) has in fact become the fundamental priority for many countries to ensure health services consistent with the health needs expressed by the population.
In Italy, the demand has often been satisfied with the conversion of existing beds and the remodeling of the healthcare offer or where the available resources allow it also with the opening of new beds dedicated to pandemic assistance.
This work analyzes the falls detected at the time of COVID in patients and hospitalized in direct hospital beds (600 beds) of a Local Health Authority of Lazio (ASL ROMA 2).
Although the data on the incidence of falls recorded in the three centers were equal to 2.21 every 1000 days of beds occupied and that the data recorded are lower than those reported in the literature, it is also true that the increase in average hospital stay and the reduction in the rotation rate of beds had an impact on the still low occupancy rates compared to the literature data.
In fact, the scientific literature shows that in England and Wales, whose national health service is very similar to the Italian one, the falls of patients in hospitals with optimal bed occupancy rates and optimal average hospitalization rates (equal to 4.5 days in general medicine, 3.5 days in general surgery, 3 days in orthopedics) represent the first sentinel event in terms of incidence and frequency, albeit with a very variable damage detection. The average falls is 6.63 falls per 1,000 bed-occupied days, which equates to approximately 1,700 falls per year in an 800-bed hospital with an optimal occupancy rate.
Regarding damage, the literature documents that physical injuries and fractures occur in 30-50% of events and fractures occur in 1-3% of cases. The data collected in ASL ROMA 2 have documented that despite the increase in staff dedicated to assistance by 15 – 30%, an increase due to the application of COVID pathways and to the activities of compression of the risk of circulation of the virus among hospitalized patients , the rate of falls has nevertheless increased by 13.5% despite the persistence of standards of quality and safety of patients in care activities, debunking the paradigm that falls can be caused by an undersizing of the care staff and by the possible overcrowding of the emergency departments – urgency.