La pandemia da Coronavirus SARS-CoV-2 dei primi mesi dell’anno in corso (ufficialmente a partire dall’11 marzo 2020) ha suscitato un tale clamore mediatico che nessuno, e tanto meno i professionisti di Sanità pubblica, può ignorare quanto avvenuto, anche perché gran parte di loro sono stati colpiti direttamente dalle misure di confinamento (lockdown) messe in atto non solo in Italia ma in tutti i paesi del mondo. Una circostanza che consente, per ottenere tutte le informazioni e conoscenze eziologiche, virologiche, epidemiologiche, cliniche e organizzative, di rinviare alle fonti di informazione sia di cronaca e sia di letteratura specializzata che certamente non si sono mostrate avare di notizie, approfondimenti, e suggerimenti. Eppure l’argomento “pandemie” doveva essere il più noto e ordinario della preparazione dei professionisti di Sanità pubblica sia storicamente, per la plurisecolare conoscenza del fenomeno, e sia praticamente, per l’esperienza necessariamente maturata. in particolare per quanto riguarda gli agenti patogeni aerotrasmessi, nelle annuali epidemie influenzali.